SUFISMO E ISLAM
 
 
 
 

Leonardo Arena, Il canto del derviscio, Milano, Mondadori, quarta edizione, 1998.


 
 

Il Sufismo, un'importante corrente del misticismo islamico, si propone di recuperare lo spirito originario dell'insegnamento di Maometto, deplorando l'esteriorità e l'ossequio puramente formale ai dogmi religiosi, per attingere un'altra dimensione, specificamente interiore. "Il Canto del derviscio" (Parabole della saggezza sufi) è una raccolta delle storie più significative dalle opere del grande poeta Jalaluddin Rumi, uno dei maggiori maestri sufi. Egli auspica un mondo senza libri e maestri, dove l'uomo possa raggiungere la verità in maniera semplice, guardando dentro di sé. L'uomo ideale di Rumi è già perfetto e non ha bisogno di cercare niente all'esterno: questo è il tipo di consapevolezza che deve sviluppare. Se ci riesce, capirà di includere già nel suo intimo il nucleo più autentico di ogni dottrina religiosa. Infatti, Dio non si trova sulla Croce, o nel tempio indù, o nella moschea. Ma soltanto nel nostro cuore, com'è ovvio a chi sappia sondarne gli abissi. Non possiamo cercarLo altrove.

"Queste storie sono dedicate agli Amici, affinché imparino a guardare. E intraprendano il cammino, se già non si sono messi in viaggio."

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Leonardo Arena, Il Sufismo, Milano, Mondadori 1996.


 
 

Questo libro analizza le caratteristiche principali del Sufismo, il suo rapporto fondamentale con l'Islam, un quadro storico del movimento sufi, la dottrina sufi nei modi della sua diffusione nelle varie epoche e zone del mondo; la psicologia sufi, sorprendentemente simile alle più recenti tendenze della psicologia occidentale; metodi e tecniche usati e raccomandati in pedagogia, una panoramica dei vari Ordini e dei maestri principali, come Ibn Arabi, Jalaluddin Rumi, Attar, Bistami, Al-Hallaj e Al-Ghazali. Vengono anche esaminati gli sviluppi attuali del Sufismo. Il libro, che consiste di cinque capitoli molto articolati e una introduzione, è corredato da una nota bibliografica, relativa ai libri e ai saggi veramente essenziali. In base a questa trattazione, il Sufismo non risulta una filosofia, né una religione o un culto. E' piuttosto un moderno sistema di psicopedagogia o di addestramento mentale, che propone uno stile di vita che noi tutti possiamo valutare e mettere in pratica. L'autore spera di essersi mantenuto fedele alla seguente asserzione sufi, molto eloquente: "Le parole si limitano alla riva." L'oceano della comprensione, decisamente, si situa altrove. Per dirlo concisamente, Dio non è soltanto un nome.

Si ponderino le parole di Rumi: "Cerco sinceramente Colui che non si può trovare."

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Leonardo Arena, Il bimbo e lo scorpione, Milano, Mondadori 1997.

Il Sufismo è un tipo di misticismo molto speciale, che non si rivolge a colui che vive fuori dal mondo, bensì, al contrario, a chi vive nel mondo ed è costantemente impegnato nelle faccende quotidiane. Che sia un'appendice dell'Islam, o qualcosa di addirittura antecedente allo stesso insegnamento di Maometto, il Sufismo consente all'uomo di raggiungere l'eternità e di realizzarsi. Molti maestri sufi usano storie didattiche, affinché i lettori possano conseguire l'illuminazione riflettendovi sopra. Era il metodo di Rumi, nonché di Attar e di Sa'di. L'autore attinge a questi tre maestri e ad altri, rielaborando le storie e adattandole alla mentalità dell'uomo moderno. Questi racconti permettono di praticare una "terapia della narrazione". Il lettore compie un viaggio nell'intimo di se stesso, grazie a queste parabole, secondo la migliore tradizione sufi. All'alba del terzo millennio, il compito di scrutare dentro di sé è doveroso per tutti. Il lettore può cominciare da qualsiasi punto del libro. In diversi periodi della vita, potrà tornare sulle stesse storie, per scoprirle in un'altra luce. Così, sarà capace di imparare una lezione che dà sempre nuovi frutti.

"Nel rapportarvi agli uomini, imitate il sole, e donate la vostra luce al mondo intero, senza preferenze."
 
 

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